Storia e Folklore
In origine, fu la versione fascista della Festa dei Lavoratori, troppo legata al PSI per poter essere tollerata nell’Italia del Ventennio. Gradualmente, si trasformò nel giorno in cui il Fascismo celebrava le glorie di Roma Antica: una Roma Antica mitizzata al punto tale da trasformarsi in un qualcosa… di assai bizzarro.
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Dai più noti ai più insospettabili (lo sapete che anche san Filippo Neri è un protettore niente male?), ecco qui una carrellata dei santi cui affidarsi quando la terra inizia a tremare!
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Prendi una classica fiaba della tradizione e riscrivila in chiave marxista nel momento in cui l’economia del tuo Paese si trova per la prima volta a doversi confrontare col capitalismo: il risultato – curiosissimo – è questo!
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In cui si narra di un miracolo operato da santa Edvige; che però, paradossalmente, non è la parte più interessante di questa storia.
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Non vi sembri blasfema l’immagine di copertina: a Napoli, c’è per davvero una Madonna con le scarpe rotte.
Avete mai sentito parlare della Madonna delle Scarpette Consumate?
Nell’anno del Signore 1667, nel piccolo villaggio inglese di Over Haddon, una giovane donna di nome Martha Taylor smise improvvisamente di mangiare.
E la gente tutt’intorno a lei la considerò una splendida notizia.
Fu Gregorio Magno l’inventore delle ghost stories a sfondo cristiano? Sotto un certo punto di vista, si potrebbe dire di sì: o quantomeno, fu lui il primo autore cristiano a fare uso intensivo di questo strumento per trasmettere ai fedeli concetti teologici complessi.
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E voi riuscite a scorgerlo, l’uomo che si nasconde tra i crateri della luna portando sulle spalle una fascina di legno? Una leggenda antica, che trova il suo addentellato niente meno che nella Bibbia.
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Il primissimo esemplare fu creato nel 1595 su richiesta di Filippo II re di Spagna, anche se ben a fatica potremmo davvero accostarla alle sedie a rotelle dei nostri giorni. Ma, da quel momento in poi, l’evoluzione fu costante – a tratti, persino sorprendente.
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Correva l’anno 1174 quando san Gerardo dei Tintori mise frutto le ricchezze accumulate in una vita di lavoro per fondare a Monza un ospedale. Fu il primo ente caritativo di questo tipo a essere fondato e gestito da soli laici: una vera e propria novità, per l’epoca!
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Una penna spuntata 